Anche se il cane è al guinzaglio o legato a un qualche palo o sbarra, il padrone è sempre responsabile di eventuali incidenti provocati ai danni di una persona. Lo si evince dalla sentenza n.11570 della Cassazione, che ha accolto il ricorso di una donna anziana caduta sulle scale della metropolitana di Milano perché, mentre scendeva appoggiata al corrimano, è stata attaccata da un cagnolino legato alla sbarra di ingresso. La signora Filomena, 81 anni, aveva chiesto il risarcimento danni al padrone del cane. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello di Milano, però, non avevano dato ragione alla signora, ritenendo il caso «fortuito e imprevedibile» perché comunque il cane era legato come previsto dalle norme. Secondo i giudici, la donna avrebbe potuto scegliere di «non appoggiarsi al corrimano» e non passare davanti al cane «stante la larghezza della scala di accesso».
La Terza Sezione Civile della Cassazione ha invece accolto il ricorso di Filomena rinviando a nuovo giudizio. Secondo i supremi giudici, infatti, non si può parlare di«caso imprevedibile o inevitabile idoneo a escludere la responsabilità del proprietario dell’animale nella ipotesi in cui il danneggiato, specie di età avanzata, per scendere gli scalini, onde accedere alla stazione della metropolitana, non lasci il corrimano di appoggio e passi vicino ad un cane, che lo attacchi e lo faccia cadere, anche se il cane sia legato alla barriera di ingresso della metropolitana stessa, mediante guinzaglio e il proprietario si sia allontanato».