Negli ultimi anni si sono molto diffuse le cronache di rapine in villa o in appartamenti, ma quasi mai sono stati diffusi e analizzati i dati riguardanti le “vittime nascoste” di questi crimini: moltissimi sono infatti i cani, presenti negli appartamenti e nelle ville spesso come cani da guardia, che subiscono violenze e maltrattamenti, o peggio vengono uccisi, proprio per portare a termine queste azioni criminali.
Si è interrogata su questi fenomeni l’associazione AIDAA, che ha portato avanti una ricerca proprio incentrata sulle violenze subite dai cani durante le rapine: da questa ricerca emerge che i cani che sono rimasti vittima delle rapine in ville e appartamenti lo scorso anno sono stati ben 2501, e di questi circa un migliaio sono morti avvelenati.
In particolare nel 90% dei casi i cani sono stati vittime di bocconi avvelenati o contenenti potenti anestetici in modo da non interferire durante i furti e le rapine in villa e negli appartamenti, visto il ruolo di molti degli animali, impiegati in queste abitazioni spesso come cani da guardia. Vi sono stati una cinquantina di cani uccisi con arma da fuoco durante le rapine in villa.
Il fenomeno, nello scorso anno, secondo la ricerca di AIDAA, è diffuso a macchia di leopardo in Italia, con una maggiore incidenza in Lombardia, seguita da Lazio, Veneto, Sicilia, Calabria ed Emilia Romagna. Le regioni meno colpite sono invece Trentino, Valle d’Aosta e Molise.
“Quello dei cani avvelenati ed uccisi durante le rapine è un fenomeno non ancora ben studiato e di cui si parla poco – dichiara Lorenzo Croce, presidente nazionale di AIDAA – ma non per questo da sottovalutare, i numeri parlano chiaro molti dei
cani che vengono colpiti dai ladri ci lasciano la vita ma in almeno 800 casi pur sotto sedativo o in preda a dolori da avvelenamento i cani sono riusciti a sventare le rapine e questo è sicuramente un merito che non possiamo disconoscere loro”.