Un recente studio scientifico sostiene che l’olfatto dei cani sia in grado di riconoscere preventivamente i tumori nell’uomo
Essere considerato il miglior amico dell’uomo rende il cane un animale fondamentale e indispensabile nella vita degli esseri umani. A dimostrare questa verità ci pensa ancora una volta la scienza. Dopo l’impiego di amici a quattro zampe per la diagnosi della malaria, un nuovo studio presentato all‘American Society for Biochemistry and Molecular Biology ha dimostrato come i cani siano anche dei grandi fiutatori di tumori.
Fiuto dei cani, il loro indispensabile aiuto per scovare il cancro
Che l’olfatto dei cani fosse davvero eccezionale è cosa nota. Ma in questo caso i ricercatori hanno fatto una scoperta veramente utile per la vita dell’uomo. All‘American Society for Biochemistry and Molecular Biology, il meeting annuale che si tiene a Orlando, di fronte a migliaia di studiosi è stata infatti presentata una ricerca che sostiene che i cani sono in grado, annusando il sangue dei pazienti, di rilevare la presenza di cellule cancerogene con un’attendibilità pari al 97%.
Questo significa che c’è la reale possibilità di effettuare indagini precoci, poco invasive e poco costose per quanto riguarda l’individuazione dei tumori. In questo senso il BioScentDx, il centro di ricerca di Myakka City negli Stati Uniti, lo scorso novembre ha effettuato uno studio sul cancro, utilizzando il fiuto canino di beagles e basset hounds. L’indagine ha avuto come focus il cancro al seno: è stato chiesto alle pazienti che partecipavano al test di fornire dosi del loro fiato respirando in una mascherina e spedendo poi il campione. Una volta arrivato in laboratorio, il test veniva sottoposto all’esame dell’amico a quattro zampe, e, nel caso fosse risultato positivo al tumore, i cani reagivano sedendosi.
I cani al servizio del benessere dell’uomo
Ma gli amici a quattro zampe sono stati utili anche in altre occasioni per garantire la salute e il benessere dell’uomo. Ne è un esempio lo studio della London School of Hygiene & Tropical Medicine, in Inghilterra, che ha usufruito dell’aiuto dei cani al fine di diagnosticare le infezioni di malaria. Per questo test è bastato mettere sotto al naso degli amici pelosi dei calzini sporchi: per i cani infatti, chi ha una malattia ha un odore diverso, ed è stato quindi possibile riconoscere velocemente chi avesse contratto la patologia endemica e chi no. I cani sono stati in grado di identificare il 70% dei malati e il 90% di quelli sani.
Ma come fanno i cani a recepire tutte queste malattie umane? Gli amici a quattro zampe possiedono un naso altamente sviluppato: al suo interno si trovano, a seconda delle razze, fra i 125 e i 220 milioni di recettori, contro i 5 milioni che possiede l’uomo. Questo consente ai cani di essere 10 mila volte più accurati degli esseri umani nel rilevare odori diversi. La corteccia olfattiva canina, poi, utile per elaborare le informazioni recepite attraverso il naso, occupa il 12,5% della massa totale del cervello dell’animale: in confronto quella umana ne ricopre appena l’1%. Per questo motivo i cani sono utilissimi per rintracciare esplosivi, tartufi e droghe, e da oggi anche malattie che, se diagnosticate per tempo, possono risparmiare la vita del loro migliore amico, l’uomo.
Fonte: https://it.businessinsider.com/i-cani-sarebbe-in-grado-di-diagnosticare-i-tumori-appena-si-presentano-semplicemente-sniffando-il-sangue-dei-pazienti/