Parte dalla Toscana l’iniziativa che coinvolge gli animali domestici. L’obiettivo è quello di alleviare la degenza dei malati, nel loro periodo in ospedale
Un’iniziativa che parte da Prato ma si estende a tutta la Regione. Gli animali domestici potranno alleviare la degenza del padrone all’ospedale.
In Toscana via libera all’ingresso degli animali nelle corsie degli ospedali per incontrare i loro padroni malati. Una bella notizia per chi ha un cane o un gatto e si ritrova in ospedale, un modo per alleviare le proprie patologie, che porrà fine alle separazioni dolorose e forzate a cui sono costretti pazienti e animali, entrambi vittime di un abbandono imposto. Stiamo parlando del Comune di Prato che ha accolto la proposta dell’assessore ai Diritti degli animali Dante Mondanelli. Sarà “un’operazione a costo zero per il Comune – spiega Mondanelli – che compatibilmente con il rispetto delle norme igienico-sanitarie, attraverso gli uffici competenti e la Società della Salute, intende prevedere gli adeguamenti strutturali o di arredo necessari all’accoglimento degli animali nelle case di riposo e in futuro anche negli hospice. Poter avere con sé il proprio animale è molto importante per gli anziani e per chi è nella fase terminale della propria vita”.
A questa iniziativa è concorde anche il direttore della Società della Salute, Riccardo Poli: “il favorire l’accesso alle Rsa degli animali di affezione può diventare un requisito di qualità. E’ necessario che le strutture si adeguino per ospitare questi amici a quattro zampe. Dovranno rispettare dei requisiti che si potranno indicare insieme all’ufficio igiene”.
Daniela Scaramuccia, assessore alla salute della Regione Toscana, apre alla proposta fatta da Dante Mondanelli, e dà il via libera ai cani e gatti nei reparti. A questo proposito Scaramuccia ha affermato: “La Toscana ha già una legge che prevede la possibilità per i cani di entrare negli esercizi pubblici e commerciali nonché nei locali e uffici aperti al pubblico sul territorio regionale. Si tratta di dare una interpretazione estensiva. Partiamo dal presupposto che il nostro obiettivo è andare verso una sempre maggiore umanizzazione delle strutture sanitarie. Gli animali, ovviamente, non potranno entrare in tutti i reparti. Le condizioni per la loro presenza saranno indicate dai responsabili sanitari delle unità operative e dalle direzioni degli ospedali – prosegue Scaramuccia. Va fatta una valutazione caso per caso per capire la situazione ambientale, lo stato di salute dell’uomo e le caratteristiche del cane. Solo se non ci sono pericoli per il malato o disturbo per gli altri ricoverati e per il personale potrà arrivare il via libera”.
Maria Pezzillo
Redazione Petpassion.tv