In Italia è stato avviato uno studio sulle capacità olfattive dei cani, capaci di rilevare la presenza di cancro alla prostata annusando le urine dei pazienti. L’attendibilità dei risultati, secondo precedenti esperienze internazionali, è straordinaria: l’affidabilità del riscontro sarebbe addirittura pari al 91%.

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(foto: sxc.hu)

E’ stata avviata in Italia un’importante esperienza di ricerca in ambito diagnostico basata sulle capacità olfattive dei cani nel riconoscere particolari malattie umane. Se ne è parlato durante il 19esimo Congresso nazionale dell’Associazione urologi italiani, tenutosi a Genova.

Lo studio sui cani, prevalentemente di razza Pastore Tedesco, è condotto da Gianluigi Taverna dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano), in collaborazione con il tenenete colonnello Lorenzo Tidu del Centro militare veterinario dell’Esercito, e durerà circa 3 anni.

Il colonnello Tidu dichiara che “attraverso un addestramento basato su sistemi a rinforzo positivo e tramite il clicker training, i cani impiegati saranno in grado di individuare tramite l’olfatto i campioni urinari provenienti da soggetti con tumore prostatico e segnalarli all’addestratore, mentre dovranno ignorare i campioni di controllo, ossia quelli proveniente da uomini sani“.

Le unità cinofile affiancano da lungo tempo l’uomo in numerose attività militari e di soccorso; più raro, ma potenzialmente straordinario, l’impiego di cani in ambito diagnostico. In particolare in questo settore, in cui l’operato dei cani potrebbe affiancare il tradizionale test Psa per riconoscere tempestivamente il male e salvare la vita a tante persone.

Ancora una dimostrazione del bene che gli animali fanno per l’uomo

Marina Naddeo
Redazione PetPassion.TV