Due mesi di carcere per ciascuno, 500 € di ammenta e le spese processuali: questa la pena irrogata dalla Corte di Cassazione a Santo Fiorenza, 76 anni, e ad altri tre compaesani, perchè i loro cani disturbavano la quiete notturna di Regalbuto, in provincia di Enna.
“A Regalbuto c’è un cane per ogni porta, perché i giudici se la sono presa con me? I miei due bassotti, Nerone e Bracchina, non abbaiano mai, sono tranquilli di giorno e di notte, venite a vedere, venite a casa mia…” sono le parole di Santo Fiorenza. Sua moglie Fiorenza è senza parole: “Ma vi rendete conto? Noi che non abbiamo una carta macchiata e siamo pure anziani, adesso ci troviamo con la paura della prigione. Non è giustizia, questa”.
Sono allibiti anche gli altri tre proprietari: Francesco Pignarello Arcodia, 45 anni, barista del paese, col suo yorkshire Lucky, Giuseppe Cardaci, camionista, 55 anni, che ha 2 cani da caccia, e Santo Granuzzo, 72 anni, col suo vecchio pastore tedesco.
Per evitare il carcere, poiché la pena è inferiore ai 3 anni, l’avvocato ora ha 30 giorni di tempo per chiedere al Tribunale di sorveglianza la concessione di una misura alternativa: l’affidamento dei suoi 4 assistiti ai servizi sociali del Comune oppure gli arresti domiciliari.
La signora Nunziata, moglie di Santo Fiorenza, scuote la testa: “E pensare che i vicini che raccolsero le firme erano pure amici nostri. Invece, ci hanno portato alla rovina. Vatti a fidare. Io ormai mi fido più dei cani che delle persone”.