Lo sentivamo dire dalle nostre nonne, ma leggendo qua e là si scopre che ne erano convinti già gli antichi romani. Ora anche la scienza si sta interrogando sul principio in base al quale gli animali sarebbero in grado di percepire le scosse telluriche con molto anticipo. Certo è che chiunque abbia assistito a un terremoto con un animale in casa o anche solo nei paraggi si è certamente reso conto del suo strano comportamento nelle ore o nei giorni precedenti al sisma.
Una risposta certa non è ancora stata data, ma sono 3 le ipotesi scientifiche più accreditate:
Ipotesi 1: vibrazioni
Probabilmente gli animali avvertono anche le più piccole vibrazioni della terra, quelle che i nostri strumenti non riescono a registrare. Come sappiamo, i terremoti incominciano in maniera graduale, non con un’unica scossa improvvisa, e gli animali potrebbero essere dotati di una sorta di sistema d’allarme che li avverte in anticipo. Probabilmente lo possedevamo anche noi e con il passare del tempo lo abbiamo perso, o forse ce l’abbiamo ancora ma non sappiamo come attivarlo o come ascoltarlo.
Ipotesi 2: elettricità statica
La seconda spiegazione potrebbe essere che gli animali avvertono l’enorme aumento di elettricità statica che, a quanto pare, si sprigiona durante i terremoti. Anche in questo caso si tratta di fenomeni che avvertono anche molti di noi, tramite tensione nervosa o pulsazioni alla testa. Ma noi non siamo in grado di discernere questi sintomi dagli effetti di una giornata stressante o dai prodromi di un raffreddore, e spesso reagiamo … ingoiando una pastiglia! Con ogni probabilità, invece, gli animali ci riescono, e reagiscono all’imminente pericolo con segni di profonda inquietudine: ululati/miagolii strazianti davanti alla porta, pazze corse per casa, mamme gatte che fanno la spola per mettere in salvo i loro piccoli.
Ipotesi 3: campo magnetico
C’è poi una terza possibile spiegazione: gli animali sono molto sensibili alle variazioni improvvise del campo magnetico della terra, e queste variazioni si verificano proprio in occasione dei movimenti tellurici. Forse gli animali reagiscono contemporaneamente a tutti e tre gli eventi: alle scosse impercettibili, all’attività elettrostatica e agli sconvolgimenti magnetici.
Certo è che, se fossimo in grado di “ascoltarli”, se dessimo loro retta, i nostri amici a quattro zampe potrebbero salvare centinaia di vite umane… come già accaduto in occasione dello Tsunami che nel 2011 ha sconvolto il Giappone.