Chi è più intelligente tra cane e gatto? Chi è più utile all’uomo e quale tra i due è più fedele e capisce di più il padrone? A queste domande ne aggiungiamo un’altra: chi tra gatto e cane è meno a impatto ambientale?
Vi avevamo già parlato della discutibile tesi dei ricercatori della Wellingnton University dell’inquinamento da pet. Secondo i due studiosi un cucciolo a quattro zampe avrebbe un impatto sull’ambiente comparabile a quello di un roboante Suv. Il settimanale inglese New Scientist con un articolo dal titolo “Dogs vs cats, il grande regolamento dei conti tra animali domestici ” farebbe il gatto vincitore della la sfida in ecosostenibilità. Lo scarto è comunque minimo.
Come si è giunti a questo esito? La rivista New Scientist ha chiesto a John Barrett dell’Environment Institute di Stoccolma di York (GB) di calcolare l’eco-impronta sulla base dei propri dati. I risultati sono stati sostanzialmente gli stessi. “Possedere un cane è davvero un lusso, soprattutto a causa delle emissioni di anidride carbonica collegate alla carne”, ha dichiarato Barrett e “gli altri animali non sono molto migliori per l’ambiente” aggiungono gli autori del libro. Se il gatto “brucia” un’energia pari a quella che si ottiene guidando una Volkswagen Golf per un anno, due criceti equivalgono a un televisore al plasma e due pesci rossi a due telefoni cellulari”. Tuttavia, si potrebbe dire che i gatti sono un po’ più “ambientalisti” dei cani. La porzione di terra necessaria per nutrire il più piccolo dei cani, il chihuahua, è di 0.28 ettari, quasi il doppio di quello di cui necessita il gatto, 0.15 ettari.