Individuati e denunciati 53 presunti importatori clandestini di cuccioli di cane dai paesi dell’est Europa. Un dossier di 21 pagine contenente indirizzi e testimonianze relative a 53 persone, esercizi commerciali, allevamenti e siti di vendita on line di cuccioli
di cane è stato inviato ieri dal presidente dell’AIDAA – Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente alla procura della repubblica di Roma.
Nel dossier accompagnato da un esposto firmato dal presidente dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente Lorenzo Croce si ipotizza il reato di importazione illegale e commercio di cuccioli di cane (molti dei quali malati e forniti di documenti sanitari evidentemente falsificati) provenienti da allevamenti dell’est Europa importati e venduti in maniera illegale in Italia. Una vera e propria mappa, quella consegnata alla procura della repubblica di Roma che di fatto indica i nominativi di persone, negozi ed allevamenti situati in 12 diverse regioni italiane, e indica anche sei siti di vendita di cuccioli di cane via internet.
Il dossier è la sintesi di un lavoro di ricerca e segnalazioni inviate da singoli cittadini che sono stati truffati direttamente ai quali è stato venduto un cane di importazione clandestina spesso malato e con documenti falsi e di segnalazioni di persone ed altre associazioni presenti sul territorio che hanno segnalato ad AIDAA la presenza sul territorio di negozi che vendono animali di importazione clandestina. Oltre all’elenco degli indirizzi e dei nominativi dei sospetti importatori e venditori clandestini di cani il dossier è corredato da diverse testimonianze tutte riconducibili a persone precise che hanno subito delle truffe o che sono a conoscenza di fatti che fino ad oggi non erano stati denunciati ma che presi non singolarmente aiutano a fare quella che di fatto è la prima mappa, seppur parziale e perfettibile, a livello nazionale che traccia un primo quadro generale di questo fenomeno che è assolutamente vasto e che ogni anno vede importati in Italia migliaia di cuccioli dai paesi dell’est Europa e che corredati di documenti e documenti veterinari falsificati vengono poi venduti al dettaglio grazie ad una rete di negozi compiacenti sparsa su tutto il territorio nazionale per un giro di affari non inferiore ai 20 milioni di euro di profitto illegale.
“Il dossier che abbiamo inviato ieri alla procura di Roma è solo il primo passo verso la realizzazione di una mappa nazionale completa di questi personaggi squallidi che fanno i loro affari sulla pelle dei cuccioli importati senza grossi scrupoli dall’est Europa e che giungono in Italia dopo viaggi massacranti spesso senza acqua ne cibo- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA– ora ovviamente la nostra azione continua e vogliamo al più presto allargare questa mappa che al momento tocca 12 regioni italiane e 6 siti di vendita online di cuccioli di cane. L’invito è quello di continuare a segnalare i nominativi dei negozi dove vengono acquistati i cani malati o con documenti sanitari e passaporto europeo falsi, e di denunciare ogni singolo caso alle forze dell’ordine in quanto è evidente che solo denunciando questi signori possiamo bloccare questi traffici che vengono a volte scoperti ma che in realtà da quanto si evince anche da questo primo dossier che noi abbiamo inviato a Roma è molto ramificato, forse molto più di quanto non possiamo immaginare noi stessi. Ringrazio le centinaia di persone che ci hanno inviato e ci stanno inviando le loro segnalazioni- conclude Croce– ovviamente prima di elaborare il dossier abbiamo deciso di verificare le singole segnalazioni dando precedenza a quelle corredate da testimonianze dirette di persone che conoscono o che in molti casi sono stati loro stessi truffati”.