«Degenerazione delle cellule ciliate dell’organismo dei Corti e delle strutture vascolari ed organiche annesse, localizzate nella porzione endococleare dell’orecchio interno… Il vostro cane non puo’ sentire…»
A sentir pronunciare una diagnosi di questo genere è inevitabile sentirsi piuttosto disorientati e pensare che non saremo in grado di aiutare il nostro fedele amico. Molto spesso la scoperta della sordità del nostro cane non è immediata. Vi sono diversi comportamenti anomali che possono suggerire un problema di sordità (il nostro cane non si orienta verso di noi quando lo chiamiamo, arriva da noi solo dopo molti tentativi, si spaventa se lo tocchiamo da dietro senza che ci abbia visto, sobbalza se lo svegliamo, è poco tollerante ad un gioco fisico con gli altri cani, preferisce giocare da solo, è molto dipendente dall’uomo/altro cane che diventa per lui un riferimento), ma di norma è solo con una visita specialistica che il problema può essere accertato. I cani sordi, infatti, imparano a migliorare le capacità percettive degli altri organi sensoriali, con il risultato che spesso noi umani, invece di accorgerci della loro sordità e aiutarli, attribuiamo ai loro strani comportamenti cause educative o comportamentali.
L‘educazione di un cane sordo è indispensabile come per tutti i suoi consimili più fortunati. Questa differirà ovviamente dai sistemi tradizionali, ma solo in quanto a modalità: non verrà utilizzata la comunicazione verbale e gli ordini non verranno impartiti a voce ma a gesti. Questo tipo di processo educativo non può avere successo se non si instaura un rapporto molto stretto tra cane e padrone; al fine infatti di raggiungere una buona intesa, è indispensabile che il cane guardi frequentemente il padrone, mettendosi nelle condizioni di vedere i segnali che gli vengono proposti.
Dall’Australia arriva il racconto di Pixie, un Border Collie di sole 8 settimane e di un’intelligenza strabiliante. Nata sorda, la piccola Pixie ha già imparato la lingua dei segni, unico modo per comunicare con Liz Grewal, la sua padrona ed educatrice.
Liz Grewal è riuscita a insegnarle a sedersi e ad andare verso di lei. Ovviamente questa preparazione nasce da una pluriennale esperienza: per sei anni Liz Grewal ha cresciuto ed educato cani non udenti. Ora sta insegnando a Pixie una cosa fondamentale: fare i bisogni in strada, e non a casa. «I cani capiscono il linguaggio del corpo, i gesti delle mani», spiega la signora.
In tutto, Liz ha quattro cani, tutti sordi. Per attirare la loro attenzione, quando sono girati o impegnati in altre cose, si serve di una bottiglia. «La sordità è molto comune tra i cani – spiega – Voglio dare ai miei animali la possibilità di vivere una vita fantastica, e sono certa che ci possono riuscire».
Non dimentichiamoci infatti che i cani sono dotati di una grandissima intelligenza; nella media sono capaci di comprendere fino a 165 parole, segni e segnali –quelli particolarmente intelligenti arrivano addirittura a comprenderne 250 e a mostrare rudimentali capacità di calcolo aritmetico. Una recente ricerca canadese ha rivelato, inoltre, che i Border Collie sarebbero, in assoluto, i cani più intelligenti. (G.M.)
Ecco una breve dimostrazione di training educativo per cani sordi