Un cane pechiense a colloquio con la sua padrona nel carcere di Pontedecimo. Ma questo suscita la protesta del sindacato autonomo della polizia penitenziaria.
I penitenziari italiani hanno molti problemi che vanno dalle carenze sanitarie e lavorative alla mancanza di personale tra le varie figure che operano all’interno degli istituti, ma dare la possibilità ai detenuti di rincontrare il proprio cane è molto importante. Questo è successo nel carcere di Pontedecimo dove la direttrice, Maria Milano, ha permesso a una donna, detenuta per un reato legato agli stupefacenti, di poter incontrare il suo cane pechinese Kim. L’incontro è avvenuto una decina di giorni fa nell’area verde, un minuscolo giardino attrezzato per i detenuti e i loro figli. Al guinzaglio di un parente della detenuta, il piccolo Kim ha superato i controlli della polizia penitenziaria ed è corso incontro alla sua padrona. “Si tratta di un gesto caritevole per entrambi – ha spiegato la direttrice – e di certo è molto utile ai detenuti nell’ambito di un progetto di riabilitazione prendersi cura del proprio animale. Naturalemnte tutto questo nel massimo rispetto dell’igiene e della sicurezza”.
Questa iniziativa è molto importante e significativa perchè, come spiegano comportamentalisti e veterinari, serve ad alleviare anche al cane la sofferenza scaturita dall’improvvisa separazione dal proprio tutore. Spezzare completamente il legame che unisce cane e uomo ha molto spesso, per l’animale, effetti drammatici che segneranno per sempre la sua vita. Infatti, il danno è paragonabile a quello causato al cane che viene abbandonato.
Questo episodio è stato preceduto da quella del carcere di Montorio del 5 agosto. I cani Briciola e Shony hanno varcato le porte del penitenziario per il loro primo colloquio con i padroni detenuti.
Ma la scelta della direzione del carcere di Pontedecimo solleva le critiche della polizia penitenziaria. “Mi stupisce la priorità che è stata data a questa richiesta in un carcere con molte criticità come quello di Pontedecimo”, sottolinea polemicamente in una nota Roberto Martinelli, commissario straordinario della Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. “Non discuto il rapporto che si crea tra un padrone con il proprio cane ma spero che la sensibilità dimostrata dalla Direzione a questa richiesta venga riservata anche agli interventi legati alla sicurezza e all’ordine interno del carcere”.
Maria Pezzillo
Redazione Petpassion.tv