E’ stato inaugurato sabato 31 luglio a Livorno il terzo acquario d’Italia per dimensioni. Apre in grande questo nuovo spazio dedicato alle meraviglie marine, con i suoi 3000 metri quadrati, con venti vasche panoramiche e ambientazioni rocciose ricreate all’interno, e una galleria ispirata al porto mediceo della città, oltre a sale dedicate alle mostre e alle esposizioni.
L’acquario ospita 1200 pesci di oltre 150 specie diverse, ed è stato dotato di sistemi di controllo informatici collegati in rete e laboratori per la riproduzione degli esemplari.
Due grandi vantaggi per cui l’“Acquario di Livorno” spicca già da ora sono indubbiamente il fatto che l’acqua viene pompata direttamente dal mare, ancora pulito, e che attraverso delle ampie finestre appositamente studiate, le vasche sono illuminate in buona parte direttamente dalla luce solare, favorendo una condizione di vita migliore sia per i pesci, che per il personale che ci lavora.
Oltre agli spazi già aperti con l’inaugurazione, nei prossimi giorni verranno resi accessibili anche degli altri settori che stanno subendo gli ultimi ritocchi preparatori, la vasca che ospiterà gli squali e quella per le tartarughe.
L’acquario è prevalentemente dedicato alle specie del Mediterraneo e ai suoi paesaggi: ogni sala, che ha l’aspetto di un anfratto roccioso, è ispirata a un diverso ambiente, dalla “Costa degli Etruschi” a “Il Mare Aperto” (che ospiterà gli squali grigi da agosto), fino alla sala che riproduce il porto mediceo di Livorno.
Inoltre sono previsti tour di sub virtuali alla scoperta dei fondali, e sale ispirate alle zone archeologiche sottomarine greche e romane, alla barriera corallina, al Mar Egeo.
I proprietari dell’acquario livornese sono gli stessi delle strutture di Genova e Cattolica: Costa Edutainment e Opera laboratori fiorentini di cui è responsabile Giuseppe Costa. «L’acquario è costato dieci milioni di euro – spiega Costa -, un investimento che pensiamo di ammortizzare in trent’anni. L’obiettivo è di avere 150 mila visitatori l’anno (A Genova sono 1,2 milioni) e di avviare sinergie con gli altri acquari di nostra proprietà e con il turismo delle crociere che a Livorno è molto forte». Ci sarà anche una collaborazione con il carcere di Gorgona dove i detenuti da tempo hanno avviato un allevamento di pesci tropicali. «Vorremmo avere una collaborazione sia per gli allevamenti di pesci – conferma Costa – che per visite guidate sull’isola dove si trovano dal vivo le ambientazioni riprodotte nelle nostre vasche».
Ma la cosa più particolare sarà la possibilità di poter accarezzare i pesci: ovviamente non tutti gli esemplari, specie quelli meno adatti alla relazione diretta con l’uomo, ma sicuramente sarà possibile con quelle specie più “disponibili”; questo perchè a Livorno, come nelle altre strutture già citate, un grande spazio sarà dedicato alla ricerca, anche riguardante l’ambito relazionale, e in generale sui modi migliori per l’allevamento e la sana crescita dei pesci cresciuti all’interno della struttura, con l’intenzione di garantire loro la migliore vita possibile.