La notizia e’ stata diffusa ufficialmente dalle autorita’ lo scorso mercoledi’: nella paradisiaca isola indonesiana di Bali e’ esplosa un’epidemia di rabbia. Al momento si registrano 15 vittime e 15 mila persone sono state sottoposte a trattamenti dopo essere state morse da cani infetti.
Il principio dell’epidemia risale al novembre dell’anno scorso e ora sta assumendo dimensioni preoccupanti: la paura dei locali e’ che il timore del contagio possa inibire il turismo, la principale fonte di reddito dell’isola.
Ben sette dei nove distretti dell’isola sono stati colpiti dal contagio nonostante le radicali misure prese dal governo: oltre 28 mila cani infetti sono stati uccisi.
C’e’ una ragione per la quale la diffusione capillare della malattia canina e’ sfuggita al controllo; a denunciarla e’ Ida Bagus Alit, capo del Balìs Animal Husbandry Office: «il basso tasso di copertura vaccinale tra i cani sta rendendo difficile bloccare la diffusione della malattia». Alit ha poi spiegato che le 180.000 dosi di vaccino fornite dal governo permettono di immunizzare solo il 40% della popolazione canina dell’isola.
Attualmente sono stati vacinati 115mila cani. Il lavoro da fare per arginare le conseguenze dell’epidemia e’ ancora moltissimo.