Questo appello ci è arrivato per dare una speranza a Desy, una cagnetta di tre anni, due dei quali già passati in uno di quei canili nei quali non si vive, al massimo si sopravvive.
Desy sta bene ed è in salute, ma se non racontiamo la sua storia, se non spargiamo la voce, la condanniamo a rimanere per sempre un invisibile e a passare il tempo che le resta in quel canile.
Di seguito il testo dell’appello e i contatti per chi volesse adottarla:
“Come è possibile, come si può ridurre un essere vivente l’ombra di se stesso?
Come si può condannarlo a pene atroci a sofferenza eterna?
Come si può guardare i suoi occhi imploranti e tirare avanti senza provare nessuna pietà?
Gridiamo alla vita, ma a volte, credetemi, la morte è l’unico rimedio al dolore, è la loro unica amica in un mondo fatto di indifferenza, dove lo spazio vitale è ridotto a pochi metri quadrati, dove il cibo scarseggia, dove la pazzia è in agguato.
Desy non è più un cane, è un’ombra, l’ombra di se stessa.
Un’ombra così esile che il maltempo di questi giorni rischia di cancellarla per sempre dalla faccia delle terra ed allora se ne andrà nello stesso modo in cui è venuta al mondo, nell’indifferenza. Credeva che un giorno qualcuno l’avrebbe portata via da quell’inferno in cui era finita: uno dei piu brutti canili del lazio. Uno di quei canili dove i croccantini vengono gettati a terra, nei box sono ammassati dai venti ai trenta cani, senza copertura, con misere cucce di plastica che non sono mai consone alle loro dimensioni, nelle quali d’inverno non si possono riparere e che d’estate diventano fornaci ardenti. Il terrono è ricoperto di sassi perché, per la diperazione, i cani scavano e scavano tutto il giorno, tirando fuori di tutto dal terreno e rendendolo quindi impraticabile.
Uno di quei canili che nessuno visita e dove le porte si aprono solo per entrare.
E così goccia dopo goccia la clessidra della vita scandisce giorni, mesi, anni e anche loro alla fine smettono di sperare. La sofferenza è troppa e troppo il tempo passato dentro le gabbia, lottare ogni giorno per sopravvivere, per mangiare per riparsi dalla pioggia e dal freddo.
Ed è così che l’abbiamo trovata, così come la vedete in foto, magra, con evidenti segni di piaghe sulle zampe, bagnata dalla pioggia. Sono ormai due anni che sopravvive e di anni lei dorebbe averne circa tre. E’ di taglia medio grande, un pointer dolce e buona, sterilizzata.
Non facciamola morire sola, dentro una gabbia, è ancora così giovane ed ha una vita davanti a sé, aiutiamola!
Per informazioni scrivere ad anna: [email protected]