La rabbia nel cane è una patologia virale infettiva: è una zoonosi, cioè una malattia trasmissibile anche all’uomo. Pur non essendo presente in Italia, è bene conoscere modalità di contagio, sintomi e cosa fare in quanto all’estero la malattia è presente.
Rabbia nei cani: cos’è e come si trasmette
La rabbia nei cani è provocata da un Lyssavirus, un virus della famiglia Rhabdoviridae che può colpire tutti gli animali a sangue caldo, compreso l’uomo, i mammiferi e gli uccelli, anche se questi ultimi sono più resistenti. Non colpisce, invece, i rettili.
Non è un virus particolarmente resistente: è sensibile a diversi disinfettanti, viene distrutto dai raggi UV e a 20 gradi resiste meno di 24 ore (di più se refrigerato).
La principale modalità di trasmissione è il contatto con la saliva di animali infetti, quindi soprattutto tramite morsi e ferite che vengono in contatto con tale saliva. Sono possibili, tuttavia, altre vie di trasmissione come quella aerogena tipica delle colonie di pipistrelli, l’ingestione di secrezioni o carni infette, eventuali oggetti contaminati (ma è molto rara) o il trapianto di cornea in Medicina Umana.
Il periodo di incubazione è piuttosto variabile, può raggiungere anche le 24 settimane, e dipende molto dal fatto che il contagio sia avvenuto più o meno vicino alla testa e all’encefalo: tanto più la rabbia ha colpito vicino, tanto più il cane si ammalerà velocemente. La rabbia nel cane si manifesta attraverso segnali abbastanza evidenti e, se non individuata e curata per tempo, può avere conseguenze fatali.
I sintomi della rabbia nel cane
Ma quali sono i sintomi della rabbia nel cane? Le principali evidenze che si possono riscontrare in un cane con la rabbia sono:
- cambiamenti del comportamento dell’animale, sotto forma di ansia, solitudine, nervosismo, timidezza e aggressività;
- febbre;
- problemi muscolari, come mancanza di coordinazione, paralisi e convulsioni;
- cambiamenti nel tono di voce;
- salivazione eccessiva e schiumosa;
- tendenza a mordere.
Didatticamente i sintomi della rabbia nel cane vengono distinti in Rabbia furiosa e Rabbia paralitica anche se le forme atipiche e anomale sono molto frequenti. Inoltre, non tutti i pazienti seguono esattamente l’ordine di manifestazione dei sintomi. A complicare il tutto, poi, ci si mettono anche le infezioni subcliniche e quelle croniche.
Parlando di sintomi della rabbia nel cane, abbiamo le seguenti fasi:
- Prodromica (2-3 giorni): il cane manifesta nervosismo, ansia, tende a stare da solo e ha febbre. Si ha midriasi con riduzione o assenza del riflesso palpebrale. Il cane tende a leccarsi il punto di contagio. Anche il comportamento cambia, può capitare che animali tranquilli diventino mordaci e che cani timidi si mostrino più affettuosi del solito;
- Forma furiosa (1-7 giorni): il cane è agitato, nervoso e tende a iper reagire agli stimoli visivi e uditivi. Compaiono fotofobia e iperestesa. Abbaia, si nasconde, cerca di mordere o compare pica. Si ha anche disorientamento, incoordinazione muscolare e convulsioni;
- Forma paralitica (1-10 giorni): solitamente inizia 2-4 giorni dopo i primi sintomi. Si segnala paralisi da motoneurone inferiore o paralisi dei nervi craniali se il morso è sul muso. In caso di paralisi laringea, cambia la voce e si nota scialorrea, difficoltà di deglutizione, ptosi della mandibola e polipnea. Sopraggiunge poi coma e morte per insufficienza respiratoria
Rabbia e sintomi nell’uomo
Brevemente ricordiamo che i sintomi della rabbia nell’uomo possono seguire l’andamento di quelli dei cani. Inizialmente il paziente manifesta febbre, mal di testa, iperestesia e nervosismo, ma in un secondo momento compaiono ipercinesia, comportamenti violenti, scialorrea e deglutizione dolorosa con difficoltà a bere l’acqua con idrofobia. Infine, si manifesta confusione mentale, convulsioni, paralisi da motoneurone inferiore, arresto respiratorio e morte.
Rabbia nel cane, le principali cure
Nei cani, la diagnosi di rabbia solitamente è post mortem: non esistono test sensibili e affidabili.
Per la terapia, invece, bisogna ricordare che la rabbia è una malattia ad obbligo di denuncia ed è una zoonosi letale per l’uomo. Se un animale è anche solo sospettato di avere la rabbia, pur non avendo sintomi, viene messo in quarantena affinché i Servizi Veterinari possano fare gli accertamenti e controlli del caso. Se il tuo veterinario ha anche solo un lontano sospetto di rabbia nel cane, deve subito contattare i Servizi Veterinari dell’Asl locale affinché venga stabilito come procedere.
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Rabbia nel cane e vaccinazione
Se è vero che in Italia la Rabbia non c’è, non accade altrettanto all’estero. Per portare un cane all’estero viene richiesta, infatti, la vaccinazione antirabbica in corso di validità: chiedi al tuo veterinario come procedere. Qui ricordiamo che prima di poter procedere con l’antirabbica, il cane deve essere identificato tramite applicazione del microchip e che cani al di sotto dei 3 mesi di vita non possono essere vaccinati per la rabbia.
Inoltre se il tuo cane ha morso qualcuno e questo qualcuno si è recato al Pronto Soccorso attivando così la prevista procedura, non puoi far vaccinare il cane: un cane morsicatore, con denuncia del morsicato fatta al Pronto Soccorso, non può essere vaccinato per nessun motivo dal veterinario (non può essere vaccinato né per la rabbia, né per gli altri vaccini tradizionali). Il cane deve stare in isolamento a casa come viene indicato dalla comunicazione Asl che verrà fatta al proprietario del cane morsicatore, in modo che i Servizi Veterinari possano procedere con i controlli (solitamente vengono a casa a vedere che il cane stia bene, ma non essendoci la Rabbia in Italia, si tratta di visite di controllo normali). Tuttavia, se nel frattempo hai fatto vaccinare il cane al tuo veterinario, omettendo il piccolo dettaglio che ha morsicato e che c’era una procedura di cane morsicatore attiva, rischi di mettere in seri guai il tuo veterinario che potrebbe subire denunce e sanzioni.
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Cane con la rabbia in Italia?
Al momento l’Italia è un paese indenne dalla rabbia, il che vuol dire che non ci sono casi segnalati di animali rabidi sul suolo italiano. Qualche anno fa erano stati registrati dei casi nel Nord-Est, a causa di animali selvatici infetti entrati in Italia. All’epoca erano subito scattate le misure preventive: per portare un cane, gatto o furetto in Friuli Venezia-Giulia, in Trentino Alto-Adige e nel Veneto era diventata obbligatoria la vaccinazione antirabbica. Inoltre, erano stati posizionati gli appositi vaccini con esche per i selvatici. Così facendo, il territorio è di nuovo diventato indenne: in Italia non c’è la rabbia.
Si potrebbe obiettare il fatto che se si va al Pronto Soccorso e si dichiara di essere stati morsi da un cane o dal gatto, scatta in automatico il protocollo previsto con denuncia dell’animale all’Asl se noto e protocollo sanitario per il morsicato. Tuttavia, è bene precisare che si tratta di protocolli che risalgono a quando in Italia c’era la rabbia e da allora non sono mai stati modificati, anche se il paese è stato dichiarato indenne.
Malattie del cane: le più pericolose e la prevenzione
Avere cura del proprio cane è una priorità assoluta per qualsiasi proprietario di amici a quattro zampe. Per questo motivo è fondamentale conoscere quali sono le principali malattie più pericolose per animali e uomini, e con quali accorgimenti è possibile prevenirne la contrazione.
Approfondimento: PurinaShop