La salmonellosi nel gatto è una patologia abbastanza nota e atipica, per cui quando si riscontrano i primi sintomi della malattia è fondamentale contattare il veterinario e portare l’animale dal veterinario. La salmonellosi è infatti un’infezione alimentare generata da batteri che risiedono nell’apparato intestinale di uomini e animali. Questi batteri fanno parte della famiglia delle Enterobacteriaceae: la carne di maiali, pollame e bovini, ma anche l’acqua sporca con cui possono venire a contatto frutta e verdura sono potenziali portatori dei batteri della salmonella. Nonostante l’incidenza della salmonellosi nei gatti sia bassa, questa patologia può essere trasmessa anche all’uomo, si tratta di una zoonosi (patologia trasmissibile dall’uomo agli animali e viceversa): per questo motivo è fondamentale conoscerla, e sapere quali siano i sintomi di salmonella e salmonellosi e le cure migliori per sconfiggere questa infezione.
Salmonella e salmonellosi nel gatto, trasmissione e sintomi
La salmonella nel gatto è un’infezione che viene trasmessa ai felini tramite l’ingestione diretta di carni di maiale, pollame e bovini crude, o di frutta e verdura che sono venute a contatto con acqua sporca. Altri motivi per cui il gatto può contrarre salmonella e salmonellosi sono il contatto superfici contaminate che poi entrano in contatto con zampe e bocca e l’ingestione di cibi trattati che non vengono correttamente conservati o sono stati esposti all’azione degli insetti. I batteri della salmonella sono bacilli Gram-negativi, asporigeni e anaerobi facoltativi. Sono anche resistenti al pH dello stomaco: vanno quindi a colonizzare l’intestino tenue, provocando un’infezione localizzata. In alcuni casi le difese intracellulari del micio non riescono a distruggerli e, di conseguenza, la salmonellosi raggiunge il sangue, andando quindi a colpire anche altri organi come il fegato e la milza.
I batteri della salmonella vengono espulsi attraverso le feci nell’ambiente, dove sono in grado di resistere per un po’ di tempo, quindi bisogna porre particolare attenzione se i mici hanno accesso all’esterno. Alcuni gatti poi, sono portatori asintomatici dei batteri che possono scatenare il contagio. I sintomi della salmonella nel gatto si presentano di solito fra le 12 ore e i tre giorni successivi all’ingestione del batterio, e il felino può resistere da un minimo di quattro a un massimo di sette giorni senza trattamento. I sintomi più frequenti della salmonellosi nel gatto sono:
- vomito
- diarrea
- febbre nel gatto
- perdita di peso
- dolore addominale
- disidratazione
- apatia
- setticemia
- morte
Quali sono le cure per la salmonellosi nel gatto?
La salmonella nel gatto non sempre è facilmente individuabile, perché esistono anche altre patologie con sintomi simili, come le malattie metaboliche, nutrizionali e la neoplasia. Per diagnosticare la salmonellosi nell’animale è fondamentale recarsi dal veterinario, che, dopo aver visitato il gatto, ti consiglierà una serie di indagini collaterali. Per la diagnosi di certezza di Salmonellosi, tuttavia, è probabile che il tuo veterinario ti consigli di effettuare una coprocoltura (o un’emocoltura in caso di setticemia).
In base ai risultati emersi dalle analisi, il veterinario sceglierà qual è la cura più idonea per questa patologia. Potrebbe essere previsto l’uso di antibiotici, oltre a un trattamento sintomatico con fluidoterapia, antipiretici, antinfiammatori e probiotici. Evita il fai da te: chiedi sempre al tuo veterinario come comportarti.
Fonti: PubMed, Enteropathogenic bacteria in dogs and cats: diagnosis, epidemiology, treatment, and control di S L Marks, S C Rankin, B A Byrne, J S Weese