Il gatto nero Day è una ricorrenza annuale dedicata al felino dalla reputazione più sfortunata.
Il 17 novembre di ogni anno si celebra il gatto nero Day, la giornata dedicata alla celebrazione dei mici di questo colore per sfatare miti e superstizioni sul loro conto. Scopriamo insieme le leggende di un gatto che un tempo si diceva portasse anche fortuna!
Gatto nero, carattere e caratteristiche
Il gatto nero è stato oggetto di credenze, a partire dalla leggenda sulle sette vite del gatto, e, purtroppo, anche di antiche superstizioni popolari che hanno etichettato questo animale come portatore di sfortuna e sciagure. In realtà il carattere del gatto nero lo porta a essere un felino con una grande propensione alla lealtà e all’amicizia verso gli esseri umani, caratteristiche che stridono particolarmente con le dicerie diffuse sul suo conto. Il micio dal manto scuro ha un’indole riservata e schiva, pur essendo un animale estremamente sensibile e intelligente.
Inoltre, secondo una ricerca realizzata dall’US National Cancer Institute, i gatti neri hanno una minore propensione a contrarre determinate malattie. Questa evidenza scientifica è supportata anche dalla realtà dei fatti: i felini bianchi e neri sono fra i più diffusi, a dimostrazione, appunto, della loro effettiva resistenza. Si pensi, a questo proposito, che in Italia il 10% dei 20 milioni di gatti viventi è di colore nero.
Gatto nero, le razze più diffuse
Il gatto nero europeo a pelo corto è una razza molto comune così come anche il gatto nero Bombay è molto diffuso. Quest’ultimo si può riconoscere per la testa e le orecchie arrotondate, oltre che per i caratteristici occhietti gialli. Il suo carattere è tipicamente coccolone e accomodante.
Anche il gatto nero British ha un buon temperamento ed è anche molto intelligente. Il muso di questa razza di felino è dritto e tondo, il corpo robusto e muscoloso e la coda grossa. Una razza rara e preziosa di gatto nero è invece il Persiano, dal carattere leale e affettuoso.
Gatto nero Day, la festa delle piccole pantere
Il 17 novembre di ogni anno si celebra il gatto nero Day, occasione istituita dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA) che ha l’obiettivo di fare conoscere i numerosi pregi di questa pantera in miniatura e contrastare false dicerie e vecchie superstizioni. Quest’anno è, per l’appunto, la 17esima edizione di tale celebrazione.
Nel nostro Paese, la maggior parte delle superstizioni relative al gatto nero risale al Medioevo.
- Nel 1200 Papa Gregorio IX associò il gatto nero alle streghe considerandolo come il loro più fedele amico. Leggende popolari sostenevano, infatti, che le streghe fossero in grado di trasformarsi in gatti, neri, ovviamente. Papa Gregorio IX emanò pertanto una bolla nella quale incentivava lo sterminio di questi felini, considerati come vere e proprie figure demoniache.
- Nel Medioevo il principale mezzo di trasporto era la carrozza trainata da cavalli, i quali, nelle notti più buie, non vedendo i gatti neri attraversare il loro percorso, ne rimanevano scioccati dai luminosi occhi gialli e, conseguentemente, si imbizzarrivano. Da qui la credenza popolare che passare per una strada in cui ha attraversato un gatto nero porti sfortuna.
- Gli abitanti di villaggi costieri, non appena vedevano sbucare un gatto nero, si davano all’allarme poiché questa tipologia di felini era particolarmente amata dai pirati che li consideravano come portafortuna e li portavano a bordo delle navi per cacciare i roditori rintanati nelle stive.
Ma il gatto nero era anche considerato portatore di fortuna:
- Nell’antico Egitto, i gatti venivano venerati in quanto considerati animali sacri. La dea Bastet (così come sua sorella Sekhmet), protettrice delle case, della fecondità delle donne e simbolo di felicità e gioia, aveva le sembianze di una sinuosa donna dalla testa di gatto nero.
- Nei paesi anglosassoni, i gatti neri erano considerati Lucky Charms pelose. Gli scozzesi pensavano che averne uno in casa rappresentasse prosperità; questa credenza risale a una tradizione celtica per cui una nota fata chiamata Sìth fosse in grado di prendere le forme di un gatto nero. Da questa leggenda si prese a pensare che le ragazze che possedevano gatti neri avessero numerosi pretendenti!
- Nel nostro Paese ai tempi dell’antica Roma, le piccole pantere erano amatissime. Si pensava, infatti, che avere un gatto nero in casa portasse bene e, addirittura, dopo la sua morte, era tradizione cospargerne le ceneri per i campi come auspicio di un fruttuoso raccolto.
Che porti fortuna, prosperità o pretendenti alla nostra porta non lo sappiamo di per certo. Siamo però sicuri che il gatto nero porti felicità e tante coccole nelle nostre case, in particolare sul nostro divano, ormai loro regno indiscusso!