Chi e’ la “mamma di Hello Kitty”?

  • Love

  • Mi piace

  • Sigh

  • Grrrr

chi è la mamma di hello kittyA conferma del fatto che un pet riprende alcuni tratti non solo caratteriali, ma anche fisici, del proprio padrone, la terza mamma di Hello Kitty, Yuko Yamaguchi, alla sua ‘creatura’ animata ci somiglia non poco.

Sappiamo che proprio quest’anno la nipponica micetta tutto pepe ha festeggiato il suo trentacinquesimo compleanno; a ‘partorirla fu la mente creativa di Ikuko Shimizu, disegnatrice della societa’ giapponese Sanrio, nel 1974. Passata dopo un anno per la ‘matita’ di una collega, Setsuko Yonekubo, dal 1980 a prendersene cura e’ lei, Yuko Yamaguchi, la design giapponese che di fatto l’ha portata al successo planetario.

Racconta Yuko Yamaguchi: “nel periodo in cui nacque, la meta’ degli anni Settanta, in Giappone andavano molto tre animali nell’immaginario dei bambini: i cani, gli orsi e i gatti. Ricordo che per quanto riguarda i cani, la Sanrio ottenne i diritti di Snoopy. Ci inventammo poi un personaggio, Koro-chan, ispirandoci agli orsi. Dovevamo a quel punto ideare un personaggio legato al mondo dei gatti. Hello Kitty nacque il primo novembre del 1974 come decorazione per un piccolo portamonete di vinile”.

Il personaggio non fu subito un successo; “ci volle un po’ di tempo perche’ fosse apprezzata, specie in Europa – ricorda Yuko. Il successo comincio’ ad arrivare grazie alla collaborazione con Chupa Chups, nei primi anni ’80, ma e’ solo nel 2000 che Hello Kitty diviene davvero popolare. A dare una grossa spinta e’ stata soprattutto la passione dilagante di modelle, attrici, cantanti”.

Rispetto ad altre celebrita’ dell’animazione nipponica, divenute icone per gadgets di ogni genere, si potrebbe insinuare che il mondo “in rosa” di Hello Kitty suggerisca alle bambine un’idea leziosa, tradizionalista di femminilità? Yuko Yamaguchi risponde cosi’: “Per noi la cosa e’ semplice: il rosa venne introdotto negli anni ’90 in quanto era il colore di moda. Fino a quel momento il mondo di Hello Kitty era stato rosso, anche perche’ consideravamo il rosa troppo legato a un target per piccini. Quello che poi il rosa simboleggia, io non lo so. E per il futuro, sono certa che i colori usati per Hello Kitty cambieranno ancora”.
(G.M.)