Musi particolarmente fotogenici? Naturalezza e spontaneità davanti alla cinepresa? Anche tra i cani c’e’ chi dimostra una particolare predisposizione alla carriera d’attore, alla vita sul set e agli applausi delle passerelle
«In principio era Lassie, il collie protagonista dal 1943 al 2005 di ben undici film. In seguito vennero i dalmata, immortalati nei cartoni di Walt Disney. Da oggi la folta schiera dei cani che popolano il grande schermo si arricchisce degli Akita, razza giapponese nota per la bellezza e il coraggio. Ed e’ probabile che anche nel nostro paese scoppi la Akita-mania.
Uno di loro, Hachiko, e’ infatti protagonista dell’omonimo film di Lasse Hallstrom, presentato oggi con successo – e un po’ di commozione – al Festival del Cinema di Roma. La pellicola – che racconta l’intenso rapporto fra un Akita e il suo padrone, il professor Parker Wilson (interpretato da Richard Gere) – esalta proprio la fedelta’, uno dei caratteri principali di questa razza, che appartiene ad un ceppo di cani nordici-orientali come altre razze da slitta. Di taglia media (pesano da 30 a 55 kg e non superano i 70 cm) gli Akita sono cani di forte costituzione, con ossatura robusta e corpo molto ben proporzionato.
Le origini dell’Akita sono da rintracciare nell’isola settentrionale di Honsu: in passato era impiegato per la caccia alla grossa selvaggina ed anche per il combattimento. Un tempo il possesso di questi cani era limitato ai membri della famiglia reale e all’aristocrazia ed esistevano disposizioni speciali in merito alla cura e al nutrimento da riservare loro; inoltre, per riferirsi ai cani o rivolgersi a essi si doveva ricorrere a un particolare vocabolario.» (Adnkronos)
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