Sarà stata una concomitanza di fattori, l’incremento delle campagne di sensibilizzazione diffuse dai media, i provvedimenti governativi, le agevolazioni per le strutture alberghiere pet-friendly, certo è che, come confermano le stime dell’Aidaa e dell’Enpa, questa estate, come in parte anche durante quella precedente, si è registrato un calo significativo del numero di abbandoni dei nostri amici a quattro zampe.
A confermarlo c’è anche un altro dato, causa e conseguenza al tempo stesso di questa fortunata inversione di tendenza di una delle più tristi abitudini associate all’estate italiana: il sensibile aumento del numero di cani nelle spiagge.
«Sono aumentate mediamente del 19% le presenze di cani sulle spiagge e negli alberghi italiani nel periodo compreso tra i mesi di luglio e agosto», sostiene l’Associazione italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente (Aidaa) sulla base dell’analisi di 20 stabilimenti balneari, dove è ammessa la presenza di bagnanti con i propri cani, e di 120 alberghi, molti dei quali solo quest’anno hanno aperto le porte ai turisti a 4 zampe.
Nel complesso, riferisce il movimento del turismo delle famiglie con animali di Aidaa, sono stati circa 800 mila i cani che nel periodo estivo hanno seguito i loro padroni nelle vacanze, altrettanti quelli che sono stati messi in pensione. Si calcola che complessivamente i cani ospitati in spiaggia siano stati circa 160 mila. Mentre circa 200 mila sono stati i cani di piccola e media taglia ospitati nelle strutture alberghiere marittime; dato quest’ultimo che potrebbe superare le 300 mila unità se si tiene conto anche dei cani ospitati in alberghi di località di vacanza montane e negli agriturismi.
Questo aumento, osserva Lorenzo Croce, presidente di Aidaa, è «sicuramente anche frutto della campagna del ministro del Turismo Brambilla che ha incrementato di fatto la disponibilità delle strutture alberghiere» e ha reso più agevole per tutti rintracciarle grazie al portale online www.turistia4zape.it.
Invece, anche se in aumento, continua Croce, «rimane ancora esiguo il numero di stabilimenti che permettono l’accesso ai cani così come sono poche le spiagge libere dove i cani possono sostare insieme ai loro padroni».
Eccone la prova: oltre 59 mila famiglie sono state multate per aver portato i loro cani in spiaggia. Le 59 mila contravvenzioni elevate da vigili urbani in buona parte dei comuni costieri d`Italia sono state in media di 400 euro l`una, con punte oltre i 1.000 euro nell`isola di Sant`Antioco, in provincia di Cagliari. Complessivamente da questa pioggia di contravvenzioni i comuni hanno incassato oltre 24 milioni di euro. I dati arrivano dall’Aidaa, che, isospettita dall’elevato numero delle multe, ha riscontato numerose irregolarità e sta preparando le procedure di ricorso.
In circa 38.000 contravvenzioni le irregolarità riguardano l’assenza di segnaletica o la presenza di segnaletica illegittima sul divieto di portare i cani in spiaggia e l’assenza di regolare ordinanza comunale che sancisce e precisa divieti e sanzioni. Inoltre, almeno 4.000 contravvenzioni sarebbero state comminate sulla battigia, nonostante esista la normativa che consente il libero transito nei 5 metri di profondità della spiaggia definita battigia.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica delle contravvenzioni, le regioni in cui sono state applicate il maggior numero di sanzioni sono la Sardegna, il Veneto, la Liguria, la Toscana, l`Abruzzo e la Calabria; a sorpresa, invece, sono state la Puglia e la Sicilia a distinguersi per tolleranza. (G.M.)
E poi non diteci che i cani al mare non si divertono!