Ecco come un gatto può cambiarti la vita. Storia di Pascal [foto]

Avete mai sentito qualcuno esclamare “non mi piacciono i gatti“? Si? E se dipendesse dal fatto che questa persona non conosce affatto i gatti? La pensa così una nostra iscritta alla community, Tiziana, che ci parla del primo incontro con il suo adorato Pascal che è entrato in punta di zampe nella sua vita. Prima vi presentiamo questo splendido gatto tigrato, poi diamo la parola a Tiziana…

Carta d’Identità di Pascal
Nome: Pascal
Specie: gatto
Razza: gatto non di razza
Luogo in cui vive: Aci Sant’antonio, Sicilia
Mamma umana: Tiziana Murabito – nickname: piccolopascal
Segni particolari: tigrato con “calzini” bianchi
Curiosità: è bravissimo a riportare gli oggetti (per questo è stato soprannominato “cangatto”!)

Il racconto di Tiziana
Quando qualcuno vi dice di non amare i gatti, non credetegli: lo dice perché non li conosce veramente. Io ero una di loro…
Prevenuta com’ero non potevo credere che un piccolo batuffolo di pelo mi avrebbe cambiato la vita.
Ricordo ancora il mio primo incontro con quegli occhietti così teneri e quella codina dritta e carina. Il mio Pascal non è un gatto di razza. Lui è nato tra le erbacce in mezzo alla campagna ed era uno di tre bellissimi gattini (ora tutti adottati).
Nonostante non avesse mai visto un umano, mi osservava senza paura (a differenza delle sorelline) ed era tenerissimo.
Durante il nostro secondo incontro si è fatto accarezzare e, se devo essere sincera, ero già innamorata di lui.
Si, proprio cosi: io che quasi “odiavo” i gatti ero cosi innamorata di lui da portarmelo a casa senza esitare! Beh se ci rifletto bene non sono stata io a scegliere lui  ma è stato lui a scegliere me.
Una volta a casa era come se ci conoscesse da sempre e si è trovato subito bene.
Ora Pascal è un gattone simpatico e giocherellone che vuole sempre attirare tutte le attenzioni su di sé. Ama le coccole, le piante, il calore del phon e giocare con l’acqua. È geloso del suo topone di stoffa e inoltre, essendo un gatto viziato, ha una collezione di palline colorate con le quali gioca tutti i giorni come se fosse un cane (cioè riportandole puntualmente indietro dopo il lancio) tanto da essere soprannominato il CANGATTO.

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