E’ una storia a lieto fine quella del cane Gastone, così ribattezzato dai suoi soccorritori che lo hanno salvato da una morte certa e crudele. Il 7 giugno alle 7.30 del mattino sulla linea ferroviaria Genova-Torino il macchinista del treno Sergio Grosso incredulo si accorge della presenza di un cane, immobile e impaurito , imprigionato con una catena ai binari della ferrovia. Giusto il tempo di incrociare lo sguardo del cane e fermare il treno, già in fase di rallentamento grazie al blocco automatico della linea. “Non scorderò mai il terrore che quel cucciolo aveva dipinto negli occhi», dirà poi alla polizia.
Una vicenda inquietante che poteva avere un risvolto tragico se la catena che teneva prigioniero il cane non avesse fatto scattare un allarme automatico che ha impedito al treno di passare a tutta velocità: la catena era avvolta attorno ai binari esattamente all’altezza di un bivio ed il sistema è così entrato in funzione rilevando un problema ai binari. Devastanti sarebbero state le conseguenze, e non solo per il povero animale. Dai primi rilievi è stato accertato che Il locomotore del convoglio passando sopra la catena di grosse dimensioni, avrebbe rischiato di deragliare. La Polizia ferroviaria, intanto, indaga contro ignoti. (A.B.)