Si usano i Fiori di Bach nei cani? Sì. Esistono i Fiori di Bach per cani? No, si usano quelli umani. Tuttavia, prima di lanciarsi nel loro utilizzo, è sempre bene chiedere al proprio veterinario se siano indicati per la patologia del cane o se siano necessarie anche altre terapie tradizionali.
Fiori di Bach: cosa sono?
Con il termine di Fiori di Bach, noti anche come Rimedi floreali di Bach, si intende una terapia alternativa creata da Edward Bach. Questo medico inglese sosteneva che i rimedi floreali rilasciano nell’acqua, quando opportunamente trattati, la loro energia o memoria. A questo punto, però, è bene precisare che nella letteratura medica non ci sono prove che dimostrino questa “memoria dell’acqua”, così come non esistono prove della reale efficacia scientifica dei Fiori di Bach, al di là dell’effetto placebo.
I Fiori di Bach si usano negli animali?
Effettivamente ci sono dei sostenitori dell’uso dei Fiori di Bach negli animali. Non esistono prodotti ad uso veterinario, ma si usano quelli registrati per gli umani. Non bisogna confondere, tuttavia, i Fiori di Bach con la fitoterapia: sono due cose ben distinte.
Fiori di Bach cani e gatto: quando usarli?
L’utilizzo dei Fiori di Bach per cani e gatti non sostituisce il processo rieducativo-cognitivo del cane: Fiori di Bach, floriterapia, omeopatia, aromaterapia, fitoterapia non possono modificare i problemi educativi e comportamentali collegati a un’errata gestione del cane da parte del proprietario. Se non si modifica l’approccio verso il cane e non si correggono gli errori che si stanno compiendo nella sua educazione, non si risolverà il problema.
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Questo perché lo scopo dei Fiori di Bach e della floriterapia non è quello di modificare il carattere o risolvere con due gocce un problema comportamentale, bensì quello di riequilibrare lo stato mentale alterato in modo che sia più semplice provvedere alla terapia rieducativa-cognitiva del cane o del gatto. È bene, dunque, approcciarsi ai Fiori di Bach solo dopo aver chiesto un consulto col proprio veterinario, con un veterinario comportamentalista e con un educatore cinofilo (queste tre figure sono complementari per risolvere i problemi comportamentali dei cani e gatti, l’una non esclude l’altra).
Ma quali rimedi si usano? E in quali malattie trovano applicazione i Fiori di Bach? Sul sito della Guna.it si trovano le indicazioni dedicati ai cani:
- Aspen: cane che scappa senza motivo apparente
- Chestnut Bud: cane che non impara o non risponde ai comandi
- Clematis: gravidanza immaginaria
- Crab Apple: cane infastidito da parassiti
- Elm: cane che non riesce a compiere azioni quotidiane e si blocca
- Gorse: cani con malattie debilitanti
- Heather: cane con iperattaccamento che chiede sempre coccole
- Holly: cane aggressivo verso persone o cani
- Honeysuckle: cane depresso per l’assenza di una persona della famiglia
- Impatients: cane agitato durante la passeggiata o che abbaia al momento del pasto
- Larch: cane insicuro
- Mimulus: cani timidi o spaventati dagli estranei
- Olive: convalescenza o cane deperito fisicamente
- Rescue Remedy: viaggi, visite dal veterinario o paura dei rumori
- Star of Bethlehem: cane traumatizzato o sotto shock
- Vervain: cane iper attivo e eccitabile
- Vine: cane possessivo verso oggetti o persone
- Walnut: cane agitato per cambiamenti in ambito domestico
- Willow: cane che piange di continuo.
Tuttavia, ribadiamo che la giusta scelta della miscela da usare, va studiata al tavolino dal veterinario curante: queste sono solo indicazioni di massima, ma bisogna valutare lo stato di salute generale del cane e il suo comportamento nel dettaglio prima di scegliere quali fiori usare.
Prima di decidere arbitrariamente di usare i Fiori di Bach per curare questo o quel problema comportamentale dei cani o del gatto, è bene sempre consultare il tuo veterinario.
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Approfondimento: Purina
Fonti: PubMed, Alternative medicines for the geriatric veterinary patient di J Randy Kidd