Il massacro dei gatti neri risale al Medioevo quando la chiesa uccideva, bruciandole sul rogo, le donne condannate per stregoneria insieme ai loro gatti neri
Il gatto nero è stato negli anni legato al concetto di sfortuna e questo gli è costato essere oggetto di persecuzioni e torture. I dati sulla scomparsa dei gatti è sempre in aumento e secondo l’Aidaa (Associazione Italiana in difesa degli Animali e dell’Ambiente) sono trentamila i gatti neri scomparsi nell’ultimo anno. Una strage silenziosa di migliaia di gatti neri uccisi ogni anno nel nome della superstizione. Ai numeri dei gatti uccisi vanno aggiunti anche quelli dei gatti neri abbandonati, che riempiono i gattili italiani. Mediamente su ogni 100 gatti ospitati nei gattili almeno 9 sono neri.
Ma Aidaa si prepara a festeggiare la sesta edizione del gatto nero day che cade come ogni anno il 17 novembre. Quest’anno la manifestazione si svolgerà uffcialmente a Torino e a Rho in provincia di Milano dove é anche previsto un dibattito sul “Ruolo e responsabilità della chiesa cattolica nel massacro dei gatti neri legati al fenomeno della stregoneria dal medio evo ad oggi”. Lorenzo Croce, presidente dell’Aidaa, ha affermato: “Quest’anno vogliamo celebrare la sesta edizione della giornata del gatto nero parlando di storia ma anche di responsabilità storiche, per questo abbiamo scelto come sede principale Torino considerata per antonomasia una delle città del demonio, dove presenteremo il rapporto quinquennale sul massacro dei gatti neri, mentre a Rho – continua – considerata una delle punte ovest del pentacolo si discuterà di responsabilità storiche. La questioni dei gatti neri è tutt’altro che da sottovalutare – conclude – e se qualcuno si ostina a dire che il fenomeno é ridotto solo perché poco visibile vuol dire che é miope e questo in qualche modo lo rende complice di assassini di mici neri e iettatori”.
Maria Pezzillo
Redazione Petpassion.tv