Uno sguardo solenne e distaccato nei confronti del mondo, insieme al nirvana delle fusa: a tutti coloro che subiscono l’irresistibile fascino dei giardini zen, suggerisco vivamente di avere un gatto.
Non solo perché vi ispirerà con la sua innata eleganza, o perchè potrete passare ore a osservarlo, e nemmeno perché quotidianamente potrete intervenire sulla sua sabbietta, magari con rastrellini poco orientali, ma perché i monaci zen ci insegnano che i gatti “indicano la Via”.
Sembra infatti che possiedano le risposte a tutte le domande, e soprattutto la capacità di meditare, e di vivere con intensità e coscienza ogni singolo istante della giornata. Sì, anche quelli in cui vi sembra che stiano rincorrendo le mosche! La loro vita è una pratica zen quotidiana!
Se vi va di approfondire, vi consiglio di leggere Roberto Allegri, giornalista e scrittore che ha donato la sua penna sottile e acuta per scrivere, felinamente, “Il mio Maestro Zen ha la coda”, edito da Armenia.
Tra l’altro, in numerosi templi buddisti i monaci s’ispirano al gatto per la pratica dello Zazen, cioè la meditazione seduta durante la quale si resta immobili senza pensare a nulla, e anche molte posizioni Yoga prendono spunto dai movimenti dei mici.
Il gatto è anche un grande esperto di Feng Shui, la mitica disciplina cinese che spiega come disporre gli ambienti per raggiungere l’armonia e sfruttare le energie positive, e dimostra di essere estremamente sensibile alle reti energetiche sotterranee!
Insomma, è un potentissimo sensitivo. Pensate che il dottor Robert Morris, coordinatore delle ricerche presso la Physical Research Foundation della città di Durham, ha più volte affermato che il gatto è il miglior soggetto per gli studi sui poteri misteriosi degli animali, e il suo collega Rupert Shledrake, che da anni si dedica allo studio dei poteri occulti dei pet, ha scritto che “gran parte degli animali hanno capacità percettive che superano i sensi a noi noti”.
Per sfruttare a nostro vantaggio la conoscenza del Feng Shui del micio, stiamo attenti a come si comporta e a quali sono le sue abitudini. Se insiste per andare a dormire in una determinata zona della casa, significa che in quel punto non vi è nessuna energia negativa che lo può disturbare. Quindi, se per la pennichella preferisce il nostro letto, vuol dire che lo abbiamo messo nel punto più adatto anche alla nostra salute!
Attenzione anche ai materiali: per fare in modo che le energie fluiscano liberamente, concedetegli una cuccia fatta con sostanze naturali, come il vimini e la tela, possibilmente privi di tinte industriali.