700.000 cani di proprietà su una popolazione totale di cani di proprietà che in Italia si aggira sui 10 milioni vivono perennemente alla catena (molto spesso corta meno di un metro e quindi irregolare) o in piccoli recinti e rinchiusi perennemente su piccoli balconi spesso condominiali costretti alle intemperie ed in particolare in un periodo di caldo atroce come quello di questi giorni sono in molti casi lasciati senza acqua o con acqua che non cambiata per ore diventa bollente. Sono i dati emessi dallo studio effettutato dal tribunale degli animali di AIDAA sulla base delle segnalazioni di possibili maltrattamenti pervenuti in questo primo mese di attività dell’operazione “Io lo segnalo” con la quale attraverso un sms inviato al numero 3487611439 si può segnalare un maltrattamento e che ha visto confluire in un mese oltre 50.000 segnalazioni di possibili reati di maltrattamento l’80% delle quali relative a cani legati perennemente alla catena corta o tenuti dentro veri e propri serragli o costretti a vivere sui balconi del condominio molto spesso per anche dieci ore al giorno senza che possano sgranchirsi le gambe.
Dall’analisi dei dati pervenuti ad AIDAA e comparati con metodo statistico si desume che almeno 1,5 milioni di cani vivano alla catena o rinchiusi in piccoli recinti e di questi poco meno della metà possano tranquillamente essere considerati prigionieri di veri e propri “lager domestici” dove sono costretti a vivere o legati ad una catena meno lunga di un metro o in piccoli spazi che non superano i 4-5 metri
quadrati cuccia o eventuale riparo compresi. Rispetto ad un minimo di spazio previsto che va dai 9 ai 16 metri quadrati per cane in base alla razza ed alla taglia dell’animale. La catena deve essere invece almeno di 2,5 metri, con molte regioni che prevedono la misura minima della catena di 4 metri a scorrimento. Il maggior numero di segnalazioni di cani tenuti alla catena e molto spesso in condizioni che definire pietose è un eufemismo arrivano dalle regioni del sud Italia mentre la presenza dei cani in balcone è invece priorità delle grandi città ed in particolare molte segnalazioni giungono dal Milano, Roma, Napoli, Palermo e Torino. Cani che vivono in gabbia piccola specialmente nel centro Italia.
“Sono davvero ancora tanti coloro i quali non solo abbandonano i propri animali ma che li fanno vivere davvero male costretti in spazi angusti
ed in condizioni igieniche vergognose- ci dice Lorenzo Croce, presidente nazionale di AIDAA– a noi son giunte decine di migliaia di segnalazioni di cani tenuti a catena cortissima o chiusi su balconi o ancor peggio in bugigattoli più piccoli e scuri dei pollai di cortile dove una volta si ammassavano le galline. Anche se molto spesso è difficile intervenire anche questi sono reati perseguibili penalmente che rientrano nella categoria dei maltrattamenti e che costituiscono reato penale. Cosi come è un reato e una vergogna tenere i cani senza acqua e sotto a sole, solo per questi casi abbiamo inoltrato centinaia di richieste di intervento alle autorità competenti ed invitiamo la gente a denunciare direttamente ai carabinieri o alle forze dell’ordine tutti i reati inerenti il maltrattamento di animali”