I cavalli sono animali intelligenti, belli, eleganti ma anche costosi. Perché allora non abbandonarli se il loro mantenimento diventa troppo oneroso? Non è un suggerimento ma è, purtroppo, già una realtà alla quale Petpassion si augura venga posta fine il prima possibile.
La notizia di migliaia di cavalli, inclusi purosangue, abbandonati al loro destino arriva dalla Spagna: cavalli che un tempo erano considerati uno status-symbol per alcuni cittadini, vengono letteralmente abbandonati liberi nelle campagne o lasciati nei recinti senza acqua o cibo finendo per morire di fame. A denunciare questa situazione è il quotidiano ElMundo che in un video mostra le condizioni impressionanti in cui alcuni animali si trovano: stalloni che dovrebbero avere una massa di 600 kg ma che sono scesi a 150 kg, veri e propri scheletri ambulanti. Vittime del tracollo economico, questi animali, troppo ingombranti e costosi anche per i “nuovi” ricchi della Spagna dell’utimo decennio, vengono abbandonati nei maneggi, malati, senza cibo, acqua e cure veterinarie. In alcuni casi i cavalli vengono venduti, a peso e per poche decine di euro, dai titolari dei maneggi per essere poi spediti nei macelli anche fuori dalla Spagna. Vengono stipati in camion dove viaggiano per giorni, senza nemmeno un sorso d’acqua, come nel caso riportato dal quotidiano spagnolo di un camion – diretto in Italia – con 15 cavalli feriti e sanguinanti nello spazio previsto per soli cinque animali.
I più fortunati vengono riscattati da associazioni animaliste come l l’Associazione CYD Santa Maria di Concordia Marquez, nota come “la salvatrice dei cavalli” : «Riceviamo una media di 20 richieste di abbandono al giorno – dice la direttrice dell’associazione-. Se potessi, in un solo mese ne avrei riscattati più di 200. Abbiamo dovuto respingere in blocco 150 esemplari che nessuno reclama più nello stesso maneggio. Ormai ci occupiamo soltanto dei casi più drammatici». E in effetti le cifre che ElMundo ha raccolto parlano chiaro: l’aumento delle denunce di abbandoni di cavalli sono cresciute almeno del 30%. Alcuni vengono scoperti e denunciati, e rischiano fino a quattro anni di carcere, la massima pena prevista in Spagna in questi casi. (A.B.)