Per molti anni l’estate, e’ stata la stagione in cui tanti, troppi, italiani decidevano di sbarazzarsi dei propri cani, spesso in modo brutale: cani abbandonati lungo le autostrade, nei parchi senza alcun segno di riconoscimento. Eppure questa estate si è registrata un’inversione di rotta; sarà la massiccia campagna partita già da alcuni mesi in tv, radio e giornali, sarà l’obbligo del microchip e la sterilizzazione, in ogni caso un dato è certo: il triste fenomeno dell’abbandono è in diminuzione. Le cifre, diffuse dall’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa), parlano di una riduzione degli abbandoni che supera il 50%. Nei 100 canili monitorati sono entrati e rimasti complessivamente 5.902 cani abbandonati contro gli oltre 12 mila dell’anno scorso, una diminuzione del 50,9 %.
In campo contro l’abbandono anche il direttore del Tg5, Clemente J. Mimun che ha condotto una lunga campagna intervistando padroni di cani vip:”E’ davvero un dato fantastico che rappresenta un elemento di civiltà in mezzo a tante brutture”. Il giornalista sottolinea però come alla base di questo risultato ci sia uno sforzo collettivo e altri fattori come l’inasprimento delle pene per chi si macchia del reato di abbandono: “Così anche quest’anno abbiamo condotto una campagna forte che speriamo abbia contribuito anche per lo 0,01 alla riduzione degli abbandoni. Da sola però una campagna non basta. Per questo credo che il dato di questa estate rispecchi una maggiore presa di coscienza nei proprietari dei cani, ma anche l’innalzamento delle sanzioni abbia fatto da deterrente”.
Anche il presidente dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa), Carla Rocchi, commenta “con soddisfazione” le cifre sull’abbandono dei cani. ”Sono già due anni che osserviamo una diminuzione del fenomeno dell’abbandono: siamo sulla strada giusta ma se le Asl e le altre strutture lavorassero al meglio il randagismo in Italia scomparirebbe del tutto”. Tiene però a sottolineare che ”In Italia la situazione non e’ ancora omogenea basti pensare che in città come Trieste non esistono canili perché non ci sono randagi – prosegue – c’e’ poi il caso di Pescara dove 99 volte su 100 i cani trovati in strada sono casi di smarrimento e non volutamente abbandonati dai padroni”. Per il presidente dell’Enpa ”sterilizzazione e microchip” rappresentano la strategie migliori per cancellare questo odioso fenomeno che però nel Mezzogiorno continua ad essere ancora forte. ”In molte aree del Sud – conclude Rocchi – un ruolo determinate e’ svolto dalla criminalità organizzata che gestisce, spesso in prima persona, mega-canili dove vengono rinchiusi fino a 2 mila cani. La nuova legge in discussione in Parlamento però, grazie anche al nostro lavoro, stabilirà un tetto massimo di accessi ai canili e limiti per quelli già super affollati”.
Chi invece invita alla cautela è la Lega antivivisezione (Lav) perché ”i dati sono ottimi ma la stagione estiva non e’ ancora terminata. Il quadro sugli abbandoni sarà chiaro solo dopo l’avvio della stagione venatoria, quando molti cani vengono ‘testati’ dai cacciatori e se non seguono il padrone vengono lasciati al loro destino”. (A.B)