Napoli: con l’emergenza rifiuti sale anche l’emergenza randagi. Stando alle segnalazioni ricevute dai volontari la situazione della presenza dei cani randagi in città e in periferia attirati dalla presenza dei rifiuti è stazionaria, i branchi di cani vagano rovistando tra i cumuli di macerie ma non si è registrata nessuna segnalazione di aggressività nei confronti della popolazione.
Ciò non toglie che la situazione deve essere comunque tenuta sotto controllo e che gli animali vaganti non devono essere attaccati ne sottoposti ad alcun maltrattamento al fine di evitare inutili rischi. Poco presenti i responsabili della sanità veterinaria locale, che sicuramente hanno forti responsabilità nella mancata realizzazione di un serio piano di controllo del randagismo e di sterilizzazione dei cani randagi che vagano sempre in città e nelle zone della prima cintura periferica.
“Qualcuno per le strade di Napoli parla di uccidere i cani randagi attirati in città dai rifiuti- ci dice Lorenzo Croce, presidente nazionale di AIDAA – e ci auguriamo che si tratti solamente di una battuta, cosi come ci auguriamo che nelle derattizzazioni previste vengano usati composti che non possano danneggiare la salute degli altri animali a partire dai cani e dai gatti randagi presenti in questi giorni in numero notevole per le strade di Napoli. Quello che chiediamo è che appena finita l’emergenza dei rifiuti si affronti anche quella del randagismo canino attraverso un serio piano di sterilizzazioni dei cani presenti sul territorio e che si accertino le responsabilità di chi ha mal operato in passato facendo lievitare il numero dei randagi liberi che in Campania è superiore ai 60.000 cani”.